Ingiustamente poco conosciuto, a dispetto della sua bontà e della secolare tradizione di produzione. Il Sant’Agata dei Goti Doc beneficia della posizione ottimale delle colline sulle cui pendici viene prodotto il vitigno d’origine, rigorosamente in purezza.
Presenta una delle più ampie gamme di varietà, dalla Falanghina, la vera principessa del Sant’Agata dei Goti, al Greco, e per i rossi l’Aglianico ed il Piedirosso.
Come indica il nome stesso, l’area di produzione è fortemente limitata a pochi ettari intorno le colline di Sant’Agata dei Goti.
Caratteristiche anche le cantine di produzione molte delle quali sono state ricavate nella roccia tufacea e producono questo vino con moderne tecnologie senza dimenticare il senso antico della tradizione.
Il rosso è composto da aglianico in misura prevalente, Piedirosso ed altre bacche.
Raggiunge gli 11,5 gradi ed ha un colore rubino pieno.
Va abbinato a stufati e stracotti di carne o con specie avicole. Viene utilizzato anche per la produzione del “Novello”, molto apprezzato nelle prime settimane di novembre.
Il rosato è più fresco e meno corposo ma presenta comunque una discreta struttura.
Può accompagnare i prodotti tipici dell’agricoltura campana come e salumi non eccessivamente stagionati.
Tra i rossi di questa Doc troviamo anche l’aglianico con l’utilizzo di queste uve al 90% e abbinamenti consigliati con carni rosse alla brace, oppure il Piedirosso in matrimonio con cacciagione e formaggi semi stagionati. Entrambi con gradazione non inferiore ai 12 gradi e invecchiamento di almeno due anni possono diventare riserva.
Per la gamma dei bianchi si segnala la Falanghina, ampiamente conosciuta, dal sapore secco, dal sentore delicato e colore dal giallo al verdognolo apprezzata con pietanze ittiche e carni bianche oppure il Greco, secco e deciso esaltante con piatti a base di pesce, e zuppe leggere.
Con le bacche di Falanghina si ottiene la variante Passito superiore ai 15 gradi alcolici, colore ambrato e gusto secco alcolico abbinabile a pasticceria secca e biscotti con mandorle o nocciole.