ll Provolone del Monaco a denominazione d’origine protetta, prende il nome dai contadini che nell’antichità utilizzavano grossi mantelli neri che ricordavano i sai dei monaci, per difendersi dall’umidità durante il trasporto del provolone.
L’ abbigliamento bizzarro fece loro guadagnare l’appellativo di monaci da parte dei frequentatori dei mercati che si apprestavano a comprare il provolone, da qui, il nome dato a questo formaggio gustoso, stagionato ed a pasta semidura, prodotto nella zona a ridosso della costa che da Napoli si estende verso Salerno.
Per il provolone del Monaco viene utilizzato esclusivamente latte crudo e i comuni in cui si procede alla stagionatura sono compresi tra la penisola Sorrentina ed i monti Lattari, costituendo un‘area con uno specifico microclima in grado di trasferire al formaggio caratteristiche specifiche per sapori e profumi.
Viene stagionato almeno sei mesi e fabbricato in forme variabili dai 2 chili e mezzo agli otto chili. Al palato si presenta burroso e sostanzialmente dolce, ma non mancano toni piccanti a seconda della stagionatura più o meno prolungata.
E’ un formaggio che da solo” regge” la tavola e cioè rappresenta una portata autonoma da altri ingredienti.
Abbinabile con numerosi tipi di vino generalmente Rosso, sia briosi, come il Lettere o il Gragnano, se si preferisce una tipologia di formaggio più dolce, e più corposi, come l’aglianico, se si opta per un provolone più stagionato.
Consigliato l’accompagnamento a salumi o alle fave.