E’ uno dei più antichi culti della rinomata pasticceria napoletana.
Stiamo parlando della pastiera, che negli ultimi decenni è divenuta, ormai, un dolce per tutte le stagioni.
Il periodo pasquale, però, è il migliore per apprezzarne profumi e sapore, anche perché uno degli ingredienti principali, la ricotta, prodotta in primavera, meglio si presta alla realizzazione di questo gustoso dolce.
Nella sua ricetta tradizionale, la pastiera napoletana è costituita da una spessa sfoglia di pasta frolla, farcita di grano, cotto nel latte, mischiato con la ricotta, lavorato con uova e zucchero ed arricchito di frutta candita e spezie.
Le varianti, generalmente sono concesse solo nell’uso delle spezie: si va dalla cannella, all’acqua di millefiori o fiori d’arancio e vaniglia.
Diffidate dalle imitazioni, la vera pastiera non contempla l’aggiunta di crema pasticciera nell’impasto, utilizzata, a livello industriale, solo per aumentarne il volume con minor costo.
Una volta disposta la sfoglia nel ruoto che accoglierà l’impasto molto denso, questo viene ricoperto con strisce di pasta frolla intrecciate ed informate.
Dopo la cottura, la superficie viene cosparsa di zucchero a velo.
La pastiera è il dolce campano della Pasqua per antonomasia. La si può gustare accompagnandola con limoncello o con vini bianchi delicati dal pronunciato sentore fruttato.
Sebbene sia realizzata con prodotti molto delicati, dopo la cottura ha un discreto periodo di conservazione, fino ad una settimana, tanto è vero che in casa viene preparata con ampio anticipo rispetto alla festività