Il costo di questo sublime connubio tra prodotto della terra e maestria antica non deve spaventare, così come la pazienza che occorre per terminare la cottura.
Stiamo parlando della Pasta di Gragnano, marchio ormai noto in tutto il mondo e famoso quasi quanto la pizza napoletana.
Sgomberiamo subito il campo, gli oltre due euro necessari per portarsi a casa mezzo chilo di Pasta di Gragnano sono uno degli investimenti più gustosi che si possono fare. La fragranza e la trafila che è possibile gustare faranno ben presto dimenticare il piccolo sacrificio economico.
Fregiata della Indicazione geografica protetta, questa pasta campana prende il nome dalla zona di produzione, Gragnano appunto, comune del napoletano, conosciuto come Città della pasta.
Le caratteristiche peculiari della Pasta di Gragnano sono date dalla particolare esposizione del territorio che gode di una umidità costante e dall’acqua utilizzata per l’impasto che in antichità alimentava numerosi mulini della zona.
Il clima caldo e ventilato fa il resto unitamente alla maestria di pastai di Gragnano. Ne viene fuori una pasta tenace, dalla trafila consistente e dal sapore vivo, in abbinamento con i sughi della cucina napoletana e dell’entroterra campano.
Innumerevoli le ricette, dai Paccheri di Gragnano al pomodorino fresco o al pomodorino del Piennolo del Vesuvio, con aggiunta variabile di scaglie di formaggio carmasciano o caciocavallo podolico e silano.
Gli spaghetti di Gragnano possono essere abbinati al sugo con carciofo di Paestum e altri formati possono essere amalgamati con la mozzarella campana.
Tipicità di questo prodotto la tenacia e la farinosità che è possibile apprezzare dopo la cottura e la capacità di trattenere il condimento grazie alla robusta porosità.
Se servita troppo cotta al ristorante non esitate a chiedere la sostituzione della portata ma non mostrate insofferenza nel caso in cui dovesse risultare particolarmente al dente.
A seconda dei condimenti la pasta di Gragnano può essere abbinata al vino. Per rimanere in area geografica si può accompagnare ad un Gragnano o ad un Lettere, ma per sughi più elaborati si consigliano i vini dell’entroterra, come l’Aglianico, il Taburno o il Falerno del Massico.
E’ acquistabile in quasi tutti i punti vendita di alimentari della Campania nei formati più classici, paccheri, spaghetti, conchiglioni o nella zona di produzione per chi vuole qualche formato più innovativo.
Il costo non sarà mai inferiore ai 4 euro al chilo.