Mozzarella di Bufala campana
Mozzarella di Bufala campana

Mozzarella di Bufala Campana DOP.

Diffidate dalle imitazioni, non riusciranno mai a copiarla e se avete la possibilità, mangiatela con le mani appena pronta.

La Mozzarella di Bufala Campana, nelle due varianti geografiche “Aversana” o della “Piana del Sele” più che un prodotto tipico è un appuntamento immancabile per chi fa visita in Campania.

Per essere quella “vera” deve essere preparata con latte di bufale allevate nelle province di Caserta (intero territorio), di Salerno (intero territorio) di Benevento (comuni di Limatola, Dugenta, Amorosi) di Napoli (comuni di Acerra, Giugliano in Campania, Pozzuoli, Qualiano, Arzano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Mugnano di Napoli).

Il Disciplinare prevede anche alcuni comuni della regione Lazio, della Puglia e del Molise (Venafro)

Il nome deriva dall’operazione di “mozzatura” che serve appunto a spezzare il filone di pasta e ricavarne così delle forme sferiche di questa perla a pasta morbida dal gusto inconfondibile.

Secondo la tradizione dei contadini del posto, la Mozzarella di Bufala si riconosce solo al sapore.

Dopo averla mangiata occorre sentire in bocca “l’alito della bufala” l’odore caratteristico e persistente tipico.

La variante Aversana della Mozzarella di Bufala Campana ha un sapore più deciso e corposo, in quella della Piana del Sele predomina un gusto più delicato.

Le aziende produttrici, i caseifici, devono obbligatoriamente associarsi al consorzio di tutela.

La Mozzarella di Bufala DOP  va consumata da sola, a temperatura ambiente, mai fredda, o accompagnata da pomodori meglio ancora dai mitici “Pomodorini del Piennolo del Vesuvio“.

Da relativamente poco tempo viene utilizzata anche per la pizza, sebbene non sia apprezzato questo uso dai veri intenditori della pizza napoletana, in quanto la rende la pizza troppo acquosa e bagnata.

Al palato la mozzarella di Bufala campana si presta morbida ma di tenace consistenza, particolarmente succosa.

Con sapore delicato ma pieno. Il prezzo si aggira intorno agli 11/13 euro al chilo.

Viene commercializzata anche in bocconcini o nella tipica forma intrecciata.

Sono numerosi i caseifici, presenti nelle zone di produzione, che sono dotati di allevamenti autonomi.

Boris Ambrosone

Nato nel 1974, laureato in scienze della comunicazione, ho dedicato oltre 20 anni alla comunicazione di una società pubblica nel settore ambientale. Appassionato di cucina e comunicazione, collaboro con Agendaonline.it da più di 10 anni, curando rubriche sulla gastronomia e con Prodottitipicicampania.it
Oltre al lavoro e alle passioni, ho un ruolo speciale nella vita: sono papà di due meravigliose bimbe.

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