Una perla dell’agricoltura dell’Irpinia è la Castagna di Montella, prodotto ad indicazione geografica protetta.
Sono poche le aree territoriali della provincia di Avellino che possono vantare i natali di questi saporito prodotto del bosco: Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Volturara Irpina e Montemarano.
La raccolta della castagna di Montella dura circa un mese, da ottobre a novembre. Questo tipico frutto autunnale nella tradizione della cucina irpina ha svariati usi.
Da ingrediente per succulente zuppe calde, con fagioli o funghi, ad accompagnamento di intingoli per primi piatti e stufati di carne.
L’uso più frequente e quello nella produzione di dolci, dal gustoso tronchetto di castagna e cioccolata, al notissimo castagnaccio, ma anche nelle varianti assolute come caldarroste, lessata o impreziosita con glassa al cioccolato.
In ogni caso va abbinata al vino irpino, rosso quando viene consumata coi i primi piatti e nei secondi o come caldarrosta, con i bianchi se base di prodotti dolciari, come budini, crostate e gelati. La castagna di Montella prima di giungere sul mercato subisce numerose operazioni volte a salvaguardarne l’aspetto ed il gusto.
Viene venduta in sacchi di diverso peso generalmente divisi per calibro del frutto, del peso variabile dai 500 grammi ai 5 chili.
E’ possibile anche trovare varianti essiccate o affumicate. Il prezzo varia molto secondo l’annata. Mediamente si aggira sui 4/5 euro al chilo.
La castagna di Montella viene celebrata da circa trent’anni nel corso di una celeberrima sagra che si svolge nell’omonimo paese della provincia di Avellino nel mese di novembre.