
Già il Basile lo citava nella sua opera “La gatta Cenerentola” del 1600. Nonostante i 400 anni di storia, il Casatiello napoletano conserva intatte la fragranza ed il sapore della sua ricetta originale, tipica partenopea.
Si tratta, in definitiva, di un tortino di pasta simile al pane, ma più morbida all’esterno, infarcita di insaccati, tra cui pancetta e guanciale, strisce di formaggio, cicoli e insaporito con pepe.
Dopo aver preparato l’impasto, la tradizione vuole che vengano adagiate sulla superficie delle uova crude, poi racchiuse da una striscia di pasta intrecciata. La cottura delle uova avverrà contestualmente all’impasto.
Anche questa ricetta deriva dalla tavola contadina dell’entroterra napoletano. Secondo alcuni non è altro che un pezzo di pane ricoperto di uova, che al forno diventano sode.
Il Casatiello è noto anche nella sua variante dolce, con impasto con zucchero, impreziosita all’esterno da glassa e dai diavulilli, confettini colorati che fanno corpo unico con la pasta.
Questa variante è tipica dell’agro nocerino e dell’area costiera del Casertano. La variante dolce necessita di abbinamenti con vini bianchi corposi.
La tradizionale, invece, richiama vini rossi tipici campani, in particolare aglianico base del Sannio e dell’Irpinia. Viene generalmente venduto ad un prezzo di 13,00 euro al chilogrammo.